storia del Pennello

~ Chi siamo ~

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Dal secolo XV|

La nostra storia

Il Vasari nelle “Vite dei pi eccellenti pittori, scultori ed architetti” scrivendo del pittore Mariotto Albertinelli, vissuto all’inizio del XVI secolo, ci racconta, che avendo un carattere inquieto e passionale sia in campo affettivo che lavorativo, lui che era un pittore molto affermato, col passare del tempo iniziò a detestare “le sofisticherie e gli intellettualismi di cervello” della pittura, e poiché era anche spesso punzecchiato dai suoi colleghi, decise “di darsi a una meno faticosa e più allegra arte“, aprendo una bella osteria prima nei pressi di Ponte Vecchio, poi spostandola fuori dalla Porta San Gallo poiché come ci racconta sempre il Vasari una squadra di sbirri, che stazionava alla Torre degli Amidei in Por S. Maria, gli allontanava i clienti.

Lo locanda fuori Porta San Gallo, era troppo lontana e non l’ubicazione non favoriva l’arrivo dei clienti, cosicché l’Albertinelli decise di riavvicinarsi al centro della città aprendo la sua osteria in Piazza San Martino, accanto alla casa di Dante e alla Casatorre della Castagna.

L’osteria ebbe un grande successo e fu frequentata, dagli amici e colleghi di Mariotto /Albertinelli come i suoi scolari Giuliano Bugiardini (del quale si può trovare una sua opera alle Gallerie degli Uffizi e alla Basilica di Santo Spirito), Innocenzo da Imola, ma anche Benvenuto Cellini, Andrea del Sarto e forse anche dallo stesso Michelangelo.

Sempre il Vasari ci racconta, che con il passare del tempo e una volta ben avviata la locanda/osteria tornò ad annoiarsi nuovamente e decise pertanto di tornare alla Pittura.

Queste sono le antichissime origini della trattoria de Il Pennello, che si trova ancora tutt’oggi in Piazza San Martino, che tramanda anche oggi la fama di Mariotto Albertinelli.

Si deve a Giuseppe Aiolli nel 1886, questa rievocazione nella stessa e antica bottega di Mariotto Albertinelli, che volle intitolare appunto il Pennello rievocando così l’antico proprietario /oste /pittore.

La clientela crebbe e nel 1911 acquistò il fondo, che fece ripristinare all’antica, facendoci costruire una loggetta simil-trecentesca nella parte che dà sulla piazza de’ Donati e all’esterno venne messe un medaglione in terracotta per ricordare l’antico Oste/Pittore Mariotto Albertinelli.

I successori dell’Aiolli continuano la tradizione, rendendo il posto un luogo unico dove storia e tradizione culinaria si incontrano, un luogo dove potrete sicuramente mangiare le specialità toscane.

Mariotto Albertinelli

Arte di tutti dimensioni…

Ad un certo punto della sua carriera, Mariotto Albertinelli decise di appendere al chiodo pennelli e colori per cimentarsi con mestoli, pentole e boccali perché la pittura “imitava la carne e il sanguementre la cucina “faceva la carne e il sangue”. Aprì così un’osteria per dedicarsi a l’arte in un altro dimensione; quello di cucina…

Stile vintage anni ‘60

”Il Pennello” oggi…

Entrare oggi dentro Trattoria del Pennello è come percorrere un viaggio indietro nel passato, con ambienti un po’ ani ‘60.  

Oggi ovviamente ci sono altre persone altre storie, ma rimane uguale la voglia di offrire una cucina Toscana in un ambiente tradizionale…

Leonardo Romaneli

Gusto storico

La location sarebbe di quelle che spaventa il fiorentino medio: via Dante Alighieri, in pieno centro storico, con mole di turisti non indifferente che passeggia nei pressi, anche se qui l’importanza storica non manca. Il locale si divide in due grandi sale, con la possibilità. futura visto il periodo, di mangiare fuori, nella piazzetta antistante.

Una volta Pennello era famoso per i suoi antipasti, disposti sui tavoli centrali a buffet, dalle 40 alle 50 varietà che facevano impazzire gli aman ti dei piatti ricolmi.

Oggi il menu rimane di un’ampiezza impressionante, rispetto alle carte che di solito si trovano in giro, ma si avverte subito grande professionalità, sia per chi lavora ai for ne lli, sia per il personale di sala. Il sorriso è naturale, non forzato, il lavoro scorre veloce, ma senza fretta, si mettono d’accordo gli amanti del pesce e della carne, le pietanze spaziano dalla milanese(sai contenti i bambini!) alla fiorentina, dagli ossibuchi al baccalà, passando per il fritto di paranza e i moscardini in umido.

Chiaro che tutto quello che parla toscano non manca, dai crostini alla riboliita; certo, tra i primi abbonda un po’ la panna, ma la scelta è tale che si può spaziare. Tra i dolci, le pere al forno al vino rosso sono un must da non perdere.